Prima di iniziare quest’anno scolastico,
guardavo un’opera senza saper cogliere il suo vero significato. Mi ponevo
dinanzi ad essa non riuscendo ad andare oltre l’immagine; ora, invece, riesco a comprenderla, interpretarla e
descriverla.
Un capolavoro artistico, che sia un
dipinto, una scultura o un’architettura, è rappresentazione del periodo storico
d’appartenenza dell’ “artista creatore”, perché ogni movimento nasconde in sé
uno o più valori che sono espressi dall’arte. Partiti dal Neoclassicismo, con
ideali rappresentati con una trasparenza tale da far riconoscere una bellezza
impressa in eterno, siamo giunti al Metropolismo, con oggetti quotidiani
inseriti in insoliti contesti.
Con il passare del tempo cambiano gli
ideali, le azioni dell’uomo ed è dal suo pensiero che l’uomo parte per “incidere”
la sua epoca con la sua mano in un capolavoro. Dal trasmettere la bellezza, si
passa all’influenza della grandiosità della natura, alla realtà,
all’impressione di questa, alla velocità, all’astratto, al corpo e così via.
Se dovessi rappresentare la mia opera, che
esprima ciò che ho provato nel realizzare questo percorso, trasmetterei: fatica
e piacere, impegno e stress, provato allo
stesso tempo nello studio. Un pensiero astratto o reale?! Forse è solo
l’interiorità di una ragazza che si è dedicata in tutto e per tutto ad un
lavoro che, inizialmente sembrato un’eternità e patito per un anno, si è resa
conto dell’importanza di questo per oggi e per il futuro.
Ringrazio la mia famiglia per essermi stata
vicino durante le sere davanti a libri e computer, e il mio professore per
avermi fatto aprire gli occhi verso una nuova fantasiosa realtà.
Bello Roberta VD