Ciao,
ho letto attentamente la Tua lettera, ed ogni parola è un vulcano pronto ad esplodere.
Non devi scusarti se scrivi, ma la cosa più importante è che se senti la voglia di gridare senza che alcuno fermi il tuo grido o lo oda inutilmente, fallo, non aver paura.
Non limitarti se ti viene da piangere, non aver paura, il pianto a volte è liberatorio.
Mi rendo conto che il tormento, a volte, blocca il respiro e vorresti urlare, ma non puoi perché temi che gli altri, ascoltandoti, possano additarti come invaso dalla pazzia e, il tuo urlo, spesso è soffocato dal silenzio che te lo fà inghiottire dentro.
Proprio quando avresti bisogno di aiuto non c'è nessuno che possa dartelo, anzi vieni lasciato solo e abbandonato a te stesso.
I figli hanno bisogno del padre e della madre, così come anche il padre e la madre hanno bisogno dei figli.
Spesso non si ha il coraggio di incontrarsi, eppure basta poco, un piccolo gesto, un piccolo segno o un piccolo sguardo, oppure ... una grande preghiera nel profondo del Tuo cuore.
Ci sono due grandi strade davanti a noi:
- la prima è quella del destino più grande di noi che ci separa definitivamente, nostro malgrado e non possiamo fare nulla se non guardare avanti e affrontare la vita con fiducia e serenità;
- la seconda è quella che dipende da noi, dalle nostre scelte, belle o brutte che siano.
Ognuno di noi effettua alcune scelte e, bisogna essere sempre fiduciosi che siano quelle giuste. Quand'anche, tali scelte, ci allontanino fisicamente, dovremmo avere il coraggio di mostrare sempre la nostra presenza senza assillo, ma segnalando, attraverso semplici e piccoli gesti, la nostra costante presenza.
Guardare in faccia la realtà è una cosa molto faticosa e, a volte per non affrontarla, si vorrebbe scappare o nascondersi per essere invisibili e non essere visti dagli altri.
Ma chi sono gli altri che devono giudicarmi, se non ho commesso nulla di abominevole ? Ed io perché devo temere il giudizio altrui ? Ho forse fatto qualcosa di grave ? Ho forse qualche inconsapevole colpa ? Ho forse io la colpa delle scelte fatte da altri ?
Se non ho nulla di tutto ciò perché non devo guardare la mia vita quotidiana con serenità ? Perché non devo godere della presenza degli amici o delle persone che mi stanno attorno ? Perché non devo gioire ? Sorridere ? o ... anche Piangere ?
Forse gli animali o le piante o le nuvole o la pioggia o la natura temono il giudizio di noi uomini ? O siamo noi che temiamo anche …. la nostra ombra ?
Il Tuo Prof.