addì 26 novembre 2016
La personale e onorata conoscenza del Prof. Giovanni SEMERARO mi ha permesso di seguire con interesse alcune sue conferenze, in cui raccontava delle ricerche fatte su Antonio GRAMSCI e i suoi scritti, mostrando un limpido pensiero di libero confronto nel rispetto del dialogo tra gli uomini.
Ancor più interessante è stato apprendere il modo con cui il Prof. Giovanni SEMERARO legge la storia della società contemporanea, con lo sguardo rivolto al libero pensiero di Gramsci, che fu capace di superare anche la barriera fisica del carcere di Trani in cui fu rinchiuso.
Infatti nell'articolo, apparso sul INTERNATIONAL GRAMSCI JOURNAL (vol 2, Issue 1-2016), dal titolo: "I subalterni e la religione in Gramsci. Una lettura dall'America Latina", egli legge la storia da Benedetto Croce ai giorni nostri, seguendo un percorso che ha come filo conduttore il pensiero di Gramsci.
A mio parere in quest'articolo, chiarisce molti aspetti delle contraddizioni dovute alla sete di potere degli esseri umani che, pur di "galleggiare nei privilegi" o di "affermare la propria ambizione", sfruttano e sopprimono la libertà di altri esseri umani, utilizzando mezzi e strumenti oppressivi o velatamente coercitivi, creando di fatto un dualismo tra "oppressore" e "oppresso".
A mio parere in quest'articolo, chiarisce molti aspetti delle contraddizioni dovute alla sete di potere degli esseri umani che, pur di "galleggiare nei privilegi" o di "affermare la propria ambizione", sfruttano e sopprimono la libertà di altri esseri umani, utilizzando mezzi e strumenti oppressivi o velatamente coercitivi, creando di fatto un dualismo tra "oppressore" e "oppresso".
Questo dualismo ha investito storicamente, sia nelle democrazie e sia nelle dittature, la figura sociale dell'uomo "religioso" e quella dell'uomo "laico", ma soprattutto riconosco vero quanto afferma alla fine dell'articolo, riguardo ai nostri giorni, circa l'inversione dei ruoli delle due figure sociali.
Penso che oggi ormai sono molto diffuse nuove "forme di potere" che da verticali sono diventate orizzontali, tese comunque a sopprimere e opprimere gli “ultimi”, cioè "subalterni", cioè "l'altro ugualmente pari" incapace di reagire, cioè esseri umani "deboli", "indifesi" e "remissivi per necessità" di qualsiasi razza, genere o ceto sociale.
aBiS